Rivoluzione in casa Socint, la Società Italiana di Intelligence che lancia ora le sezioni regionali. Dopo due anni il salto in avanti dell’organizzazione diretta dal prof. Mario Caligiuri.  Più che una società, una confederazione.

Sorta nel 2018 per promuovere il riconoscimento dell’intelligence quale materia di studio nelle università del nostro Paese, ora può vantare un’organizzazione capillare sul territorio. Le strutture regionali si articolano con una presidenza ricoperta da un docente universitario e una segreteria regionale da uno studioso o competente del settore.

Il profilo dei responsabili, fanno sapere dalla società, “conferma come l’intelligence rappresenti un originale e innovativo punto di incontro di saperi accademici nonché di competenze e interessi professionali e sociali diversi”.

I compiti delle sedi regionali riguardano la promozione dell’immagine delle attività della Società, la diffusione dello studio dell’intelligence negli atenei, la cura dei rapporti con i soci, la promozione e l’organizzazione di eventi scientifici e culturali, la presentazione di iniziative e di libri, l’organizzazione di eventi di formazione qualificati come seminari, corsi, master.

Per il presidente Mario Caligiuri, “la cultura dell’intelligence si sviluppa attraverso le università”.

Il Consiglio Direttivo della Società Italiana di Intelligence, presieduto da Caligiuri e composto da Alberto Ventura e Domenico Talia, ha ratificato il primo gruppo delle nomine regionali, attraverso le quali la Società Italiana di Intelligence si organizza in tutto il Paese.

Per l’Emilia Romagna sono stati nominati: Presidente, Michele Colajanni, Università di Modena e Reggio Emilia, Professore ordinario di sistemi per la elaborazione delle informazioni; Vice-Presidente, Antonio Selvatici, giornalista, scrittore e docente universitario; Segretario, Massimo Franchi, Advisor per organizzazioni militari e docente universitario.

Per maggiori informazioni: www.socint.org